Le famiglie denunciano ritardi e mancanza di assistenza per gli alunni con disabilità, mentre le promesse di inclusione restano disattese
All'inizio di settembre, le scuole di Roma hanno riaperto le porte, ma per molte famiglie con bambini e ragazzi con disabilità, l’atteso ritorno sui banchi si è trasformato nell'ennesimo incubo. Alunni che dovrebbero ricevere supporti essenziali, come la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), necessaria per chi ha difficoltà verbali, o l’assistenza dell’Operatore Educativo per l'Autonomia e la Comunicazione (OEPAC), restano ancora senza servizi. Così, mentre i loro compagni iniziano regolarmente le lezioni, per loro le settimane passano nel silenzio e nell'isolamento.
Mariangela Di Costanzo, vicepresidente di Rete SupeRare, racconta la frustrazione crescente delle famiglie romane. “Ogni anno ci ritroviamo a fare i conti con lo stesso disastro: proclami di inclusività e assistenza da parte delle istituzioni, che poi si rivelano vuoti. Quest’anno, per la CAA, siamo ancora al punto zero. Nonostante la Regione Lazio abbia........