Le recenti morti per annegamento nelle località balneari italiane hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei bagnanti. L'esperto Fausto Onori: «Quest'anno la situazione è particolarmente critica»
La stagione estiva è appena iniziata, ma già si contano tragici eventi lungo le coste italiane, alimentando il dibattito sull'emergenza bagnini che affligge molte località balneari. Le recenti morti per annegamento in alcune località laziali hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza nelle acque, aggravate dalla carenza di personale qualificato per sorvegliare le spiagge.
Il 14 giugno, un uomo di 40 anni è stato tratto in salvo al largo di Nettuno, mentre contemporaneamente a Ladispoli una tragedia ha colpito la comunità locale con la morte per annegamento di un'insegnante. Il giorno prima, il 13 giugno, un'altra donna era giò annegata nella stressa città e un'altra persona stata portata d'urgenza in ospedale. Pochi giorni dopo, il 16 giugno, un uomo di 66 anni è stato invece trovato senza vita nelle acque di Anzio, anch'egli morto per annegamento. Tre vittime in tre giorni in spiagge prive di servizio di salvataggio.
Secondo un'inchiesta condotta da Adnkronos, circa il 10% delle postazioni destinate ai bagnini di salvataggio sulle spiagge italiane rimane scoperto a causa della mancanza di personale. Questo problema, di natura principalmente........