Braccialetti elettronici: una protezione inefficace per le donne vittime di violenza

Falsi allarmi, malfunzionamenti e ritardi negli interventi stanno rendendo inutile l'utilizzo di questi dispositivi

Negli ultimi mesi, l'Italia ha assistito a un allarmante incremento dei femminicidi, che ha rimesso in discussione l'efficacia del sistema di braccialetti elettronici, concepito per tutelare le vittime di violenza. I casi di Torino, San Severo e Civitavecchia sono solo alcuni esempi di come, nonostante l'implementazione di questi dispositivi, le donne non abbiano ricevuto la protezione necessaria come dimostrano le storie di Camelia Ion, Celeste Palmieri e Roua Nabi.

Camelia Ion, una giovane donna rumena che viveva a Torino, era stata vittima di violenza domestica per anni. Quando finalmente ha trovato il coraggio di denunciare il suo ex compagno, le autorità hanno installato un braccialetto elettronico per monitorare i suoi spostamenti. Nonostante questa misura, Camelia è stata uccisa a coltellate sotto gli occhi dei suoi figli perché il dispositivo non ha funzionato.

Il caso di Celeste Palmieri, a San Severo, è simile. Il suo ex marito era stato monitorato da un braccialetto........

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