Ennio, mio padre: intervista a Andrea Morricone

I racconti del musicista e compositore di colonne sonore, un geniale figlio d'arte, che il 12 novembre al Teatro Regio di Parma porterà in scena “Musiche per il Cinema di Andrea & Ennio Morricone”

L’abitacolo dell’auto invaso dagli aromi potenti del sigaro cubano di Sergio Leone lungo la strada verso l’Olimpico: «Mio padre non sopportava il fumo e nemmeno chi fumava, ma nei confronti di Sergio era tollerante, avevano un rapporto speciale quei due. E così si proseguiva imperterriti nonostante il fumo: l’importante era arrivare quanto prima allo stadio per tifare Roma», racconta Andrea Morricone, figlio di Ennio, un habitué nella casa del regista di C’era una volta in America dove un giorno si è trovato faccia a faccia con Clint Eastwood.

«Quando rivelai a mio padre che volevo diventare un musicista e scrivere colonne sonore mi disse “Buona fortuna”. Era stupito dalla mia scelta: mi insegnò i primi rudimenti di armonia prima di affidarmi a Irma Ravinale una docente rigorosa e severa. Andavo a lezione da lei la domenica» ricorda.

Ha visto quotidianamente un genio all’opera tra le mura di casa Andrea Morricone, ha condiviso con lui la scrittura musicale, ascoltando in anteprima composizioni che sono diventate colonne sonore di film straordinari, ma anche della vita di milioni persone. «Nelle parti comuni della nostra abitazione non si ascoltava musica. Risuonava soltanto il suo pianoforte quando suonava da solo oppure presentava ai registi i temi che aveva........

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