«Sognatori e disillusi, così i giovani al voto per le Europee»

Intervista al sociologo ed ordinario della Cattolica di Milano, MAuro Magatti, sul rapporto tra i giovani e le prossime elezioni politiche

Tra il 6 e il 9 giugno prossimi 359 milioni di cittadini europei avranno la possibilità di recarsi alle urne e scegliere come orientare politicamente il Vecchio continente, da tutti atteso più democratico, rappresentativo, economicamente stabile e -soprattutto- più pacifico, visti i venti di guerra che da oltre due anni soffiano intensi in Ucraina. Un appuntamento fondamentale per il presente dell’Europa al quale si affacceranno per la prima volta 23 milioni di neo votanti.

Qualche dato riassuntivo.

Intanto il maggior numero di cittadini aventi diritto è previsto in Germania (64,9 milioni di persone), poi in Francia (49,7 milioni) e in Italia (47 milioni), mentre nella parte bassa della classifica spiccano Malta (0,4 milioni), Lussemburgo (0,5 milioni) e Cipro (0,7 milioni). E c’è anche attesa per i nuovi aventi diritto, ovvero per coloro che hanno raggiunto l’età per votare dalle ultime elezioni europee del 2019: la classifica è invariata, con la Germania al vertice, dove sono attesi, per la prima volta, alle urne 5,1 milioni di cittadini, seguita dalla Francia con 4 milioni e dall’Italia con 2,8 milioni). Ancora nella parte bassa ci spostiamo a Malta con 20.000 cittadini, a Cipro con 37.000 e in Estonia con 70.000. Cinque anni fa, il 50,66 per cento gli aventi diritto si era presentato alle urne, facendo ben sperare visto l’aumento di ben 8 punti percentuali rispetto al 2014: per la precisione, nell’ultima tornata elettorale proprio i giovani elettori avevano tirato un’insperata volata, elevando la soglia ad un 14 per cento tra gli under 25 e ad un 12 tra i 25-39 anni proprio rispetto al 2014, quindi a ben 10 anni addietro. L’obiettivo, e la speranza, è che il trend di partecipazione si confermi in crescita anche nel 2024, e per raggiungere l’obiettivo alcuni Paesi sono arrivati ad abbassare l’età per poter partecipare alla chiamata alle urne: in particolare a 16 anni in Austria, Germania, Belgio e Malta e a 17 in Grecia.

Professor Magatti, le elezioni europee si avvicinano, ma ancora una volta i giovani sembrano non essere contemplati nell’agenda politica della campagna elettorale…

«Triste constatazione, direi! Mancano poco più di due settimane al voto europeo e anche questa volta appare desolante che i partiti non abbiano posto grande attenzione ai temi cari alla fascia più giovane degli elettori, soprattutto a quelli che per la prima volta si affacciano al voto. Inutile affrettarsi alla fine: abbiamo l’impressione che la campagna elettorale non sia mai veramente iniziata e che anche questa volta i........

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