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Il caro prezzo della maternità surrogata

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15.11.2024

Da chi si trasferirà all’estero per tutto il tempo necessario, a chi adotterà il figlio «surrogato» del partner. Ecco come le coppie ricorrono ancora alla gestazione per altri.

Disappunto e senso di impotenza. Ma anche desiderio di andare avanti. C’è un ventaglio di sentimenti, spesso opposti, che affiorano nelle storie degli aspiranti genitori che avevano intenzione di attivare - e in qualche caso avevano già avviato - la Gestazione per altri (Gpa) all’estero, ma che si sono scontrati con l’approvazione della legge, il 16 ottobre, che rende la maternità surrogata un «reato universale», perseguibile anche se effettuata in altri Paesi da cittadini italiani.

Per quanto la normativa non sia ancora stata pubblicata in Gazzetta, e non abbia valore retroattivo, la decisione del Parlamento ha creato uno tsunami fra chi cercava un figlio all’estero in rispetto (fin lì) delle normative italiane. E, nello specifico, della legge 40 del 2004 che prevede pene severe per chiunque pratichi o promuova la Gpa sul territorio nazionale. Emblematico il caso di Letizia, 43 anni, insegnante fiorentina che con il compagno Alessandro, meccanico, aveva già organizzato tutto. «Avevamo appuntamento subito dopo le elezioni americane con la donna che ci era stata indicata dall’Agenzia cui ci siamo rivolti a Ormond Beach, in Florida (in molti degli Stati Uniti la “commercial surrogacy” è legale, ndr). Sarebbe stato il nostro secondo viaggio là, quello decisivo. La legge però ha cambiato la prospettiva, mentre la scelta era già fatta, e così adesso ci troviamo davanti a un bivio: proseguire, e rischiare, o fermarci».

Esattamente come lei, centinaia di coppie italiane hanno dovuto ridefinire (alcuni solo momentaneamente) i loro piani, per non incorrere nelle sanzioni esemplari previste dalla nuova normativa chiamata «legge Varchi», ovvero la reclusione da tre mesi a due anni e una multa che varia tra 600 mila e un milione di euro. «Alcune coppie che conosciamo» continua Letizia «stanno valutando se trasferirsi all’estero per un periodo. In questo modo, dopo essere diventati genitori, potrebbero poi rientrare senza problemi. Almeno così sembra. Di certo è assurdo, soprattutto alla luce dell’imperante denatalità, porre un........

© Panorama


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