Quando si parla di cyber crime la nostra mente corre verso paesi come Russia e Cina e per quanto siano digitalmente vicini (ma questa facciamo fatica a capirlo) ci appaiono geograficamente lontani e pertanto non sembrano un nostro problema. Il caso del ventiquattrenne Carmelo Miano ci racconta, invece, che quelli “bravi e pericolosi” vivono anche dietro casa nostra. Le forze dell’ordine è la stampa ci raccontano la storia di un fenomeno e il procuratore Nicola Grattieri ha dichiarato: “Nella realtà è riduttivo pensare a lui come un informatico: era un mago dell’informatica”. Non ho abbastanza elementi per esprimere un giudizio, ma ci sono alcune valutazioni che mi sento di poter fare, alcune di carattere generale altre più specifiche. Partiamo dalle prime. In generale sappiamo tutti che lo stato della sicurezza cibernetica di un gran numero di sistemi anche critici è ben al di sotto........