Castelnuovo, «Noi non c’eravamo resi conto delle condizioni in cui era Jaouad»

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Sono due fratelli di 26 e 50 anni i marocchini fermati venerdì dai carabinieri per l’uccisione di Jaouad Dejli, il connazionale 36enne morto dissanguato in strada per una coltellata ricevuta all’inguine.

I due sono stati individuati subito dopo il delitto (indagini dell’Aliquota operativa di Sassuolo e del Nucleo investigativo di Modena) e portati in caserma a Sassuolo per l’interrogatorio davanti al pm Paola Campilongo. Sono rimasti dalle 23.30 alle 3 circa di ieri, assistiti dagli avvocati Giulia Testa e Giulia Galvani per lo Studio Ghini (il titolare di fiducia è Roberto Ghini). Davanti al pm si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma ai loro avvocati hanno detto di non essersi resi conto della morte di Jaouad: «In questo momento sono fortissimamente........

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