Baby gang, Gianfranco Bettin: «Scuola e famiglia responsabili»
Minacce, botte e violenza, furti e atti vandalici. Gli autori sono giovani, agiscono spesso in gruppo, quasi sempre sono maschi, ma non mancano gli episodi al femminile, come quello accaduto il 12 dicembre in pieno centro a Treviso, dove un ventenne è stato malmenato dal branco, ferito con un vetro di bottiglia e lasciato a terra in una pozza di sangue. Per poi morire in ospedale il 23 dicembre.
Francesco Favaretto è deceduto lunedì 23 dicembre al Ca’ Foncello: era stato colpito al collo e al torace con un coccio di bottiglia e un coltello il 12 dicembre in via Castelmenardo. Tre persone in carcere, tra cui un minore. Si indaga sulla premeditazione
L’ennesimo fatto che ha scosso la tranquilla quotidianità di Treviso porta a chiedersi che cosa stia provocando la violenza giovanile nelle nostre città. Treviso, ma anche Padova e Mestre, e la provincia, vedi Conegliano.
Tutte stanno seguendo le orme delle grandi metropoli dove nelle piazze si mescolano i ragazzi invisibili delle periferie e i coetanei dei quartieri bene del centro.
All’interno del gruppo i singoli hanno nazionalità diverse ma........
© La Nuova di Venezia
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