Stefani “pigliatutto” cerca di riunire la Lega, Pretto verso il posto di Bitonci a Roma

Presidente del Veneto, vice di Matteo Salvini, segretario in prorogatio della Leon. A dispetto di una somma di poteri senza precedenti, Alberto Stefani sembra perseguire una strategia “anestetizzante” nel partito e nelle istituzioni. Spalleggiato dall’influente Massimo Bitonci, che ha abdicato alla poltrona di deputato e sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy per approdare a Palazzo Balbi in veste di assessore allo Sviluppo economico, il giovane leghista agisce in realtà su più versanti, alternando il bastone alla carota.

Punto di partenza, la radicale discontinuità nel nuovo esecutivo regionale, con i veterani dell’età zaiana esclusi per vincolo di mandati (Roberto Marcato, Manuela Lanzarin, Cristiano Corazzari), relegati a ruoli comprimari (il consigliere delegato Elisa De Berti) o emarginati tout court (Francesco Calzavara, unico assessore uscente reiterabile) in favore di un triade inedita, “illuminata” dalla stella della cardiochirurgia Gino Gerosa, investito della delega alla Sanità.

Alla vecchia guardia, in verità, è........

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