Nonostante le battute d’arresto subite dalla Russia nell’invasione in corso dell’Ucraina, i mercenari del Gruppo Wagner, che in alcune aree è ora rinominato “Africa Corps”, rimangono saldamente radicati in tutta l’Africa. Il gruppo non solo ha mantenuto la sua posizione, ma ha anche rafforzato i legami della Russia con le nazioni del Sahel ricche di minerali. Si è assicurato accordi strategici come la base navale di Port Sudan, che offre a Mosca una porta d’accesso cruciale al Mar Rosso. La reale minaccia risiede nell’espansione della Russia che, insieme alla crescente influenza della Cina e dell’Iran nella regione, rappresenta una sfida diretta all’ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti.
Ma non è tutto rose e fiori. Ci sono delle crepe nell’armatura di Wagner, poiché la recente sconfitta dei suoi mercenari nel nord del Mali ad opera dei separatisti tuareg dell’Azawad ha messo in luce alcune vulnerabilità critiche. Insieme alla persistente incapacità di arginare il terrorismo nelle aree da loro controllate, queste debolezze offrono opportunità strategiche agli Stati Uniti e agli alleati della Nato per contrastare l’influenza della Russia sul continente.
Grazie a un mix di disinformazione, propaganda e tattiche di guerra dell’informazione ereditate dall’Unione Sovietica, i mercenari di Wagner hanno spinto con successo le forze francesi fuori dal Burkina Faso, dal Mali e dal Niger, indebolendo i legami della Francia con le sue ex colonie nell’Africa francofona; hanno anche seminato discordia tra i Paesi del Sahel e gli Stati Uniti, provocando il ritiro delle truppe Usa dalla base aerea 101 del Niger, un sito strategico la cui costruzione è costata a Washington 110 milioni di dollari.
L’influenza di Wagner si estende ben oltre........