Non so se con il nuovo decreto appena varato cambierà qualcosa, nel senso che i tribunali non potranno disapplicare le norme sul respingimento dei migranti nei luoghi di provenienza: probabilmente non lo potranno fare, perché comunque si tratta di norme di legge a tutti gli effetti ( ma le sorprese son dietro l’angolo). Tuttavia, questo è un aspetto secondario del problema che ormai da decenni affligge l’Italia e che concerne invece la terzietà dei giudici. Chiariamo subito un aspetto essenziale: non è il governo contro la magistratura che in questi giorni rimane all’attenzione della pubblica opinione né la magistratura contro il governo.
Entrambe le letture sono parziali e perciò non veritiere. Qui è in questione invece qualcosa di molto più significativo per la vita sociale di tutti noi. In proposito, rilevo due specifici problemi: il primo di carattere generale; il secondo particolare, ma di analoga importanza. Il primo problema si riferisce al ruolo di crescente pervasività politica, mediatica e sociale della Associazione nazionale magistrati. È sotto gli occhi di tutti come l’Associazione, sempre di più col passare degli anni, si muova e interpreti se stessa come un vero e proprio partito politico.
La prova di quanto asserisco........