Praga: summit dei ministri degli Esteri della Nato
Si è conclusa venerdì scorso a Praga la riunione “informale” dei ministri degli Esteri della Nato. Questo status non è dovuto solo al fatto che le riunioni ministeriali ufficiali, solitamente, si svolgono nella sede dell’Alleanza atlantica a Bruxelles, ma soprattutto perché ciò ha permesso ai ministri di riunirsi nella forma più ristretta possibile. Nessun ambasciatore e nessun assistente ha affiancato i ministri dei Paesi membri. Per la Nato, erano presenti il Segretario generale Jens Stoltenberg, il suo vice Mircea Geoană ed il Presidente del Comitato militare dell’Alleanza, l’ammiraglio Rob Bauer.
Questa situazione gli ha permesso di parlare con franchezza e senza formalità, poco più di un mese prima che abbia luogo il vertice della Nato a Washington, nel quale l’Alleanza celebrerà il suo 75° anniversario. È fondamentale che il prossimo vertice abbia successo. Ciò significa che tutti i membri, inclusa l’Ungheria di Viktor Orbán, devono riuscire a concordare una soluzione comune. In particolare per quanto riguarda gli aiuti all’Ucraina. Senza il raggiungimento di tale obiettivo, il vertice sarebbe sicuramente considerato un fallimento.
Il dibattito a Praga si è rivelato molto produttivo, ma ha lasciato alcune domande senza risposta. Sebbene i ministri si siano riuniti nella capitale della Repubblica Ceca principalmente per preparare il vertice Nato di Washington, l’argomento principale delle dichiarazioni rese al termine dei lavori – sia dai responsabili della politica estera dei vari Paesi sia dal Segretario generale dell’Alleanza – non poteva che essere quello delle restrizioni imposte all’Ucraina circa l’utilizzo delle armi fornite dai Paesi Nato.........
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