Le Nazioni Unite sono morte, prendiamone atto

Il 23 ottobre 2024 il segretario generale dell’Onu António Guterres ha accettato l’invito del criminale di guerra Vladimir Putin, per il quale la Corte internazionale delle Nazioni unite ha emesso un mandato di arresto, al vertice dei Brics. Guterres è arrivato mercoledì mattina in Russia per partecipare al vertice dei Brics che si svolge a Kazan. Il Cremlino ha indicato che oggi, il segretario generale dell’Onu incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. Sarà il primo incontro bilaterale dall’aprile 2022. Fin qui la cronaca dei fatti. Tuttavia in ambito diplomatico, anche le gestualità, la partecipazione ad eventi e, paradossalmente, persino le assenze, assumono un valore sostanziale e non solo simbolico.

La decisione di Guterres di accettare l’invio del Cremlino, non è un caso isolato, ma solo l’ultimo episodio di una lunga serie, in cui le Nazioni unite ed il loro vertice hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. Solo per elencare alcuni recenti precedenti. Il 25 maggio 2024 il vessillo delle Nazioni unite venne messo a mezz’asta presso il quartier generale di New York “in segno di rispetto per la scomparsa di sua eccellenza il Signor Seyyed Ebrahim Raisi, presidente della Repubblica islamica dell’Iran. Questo recitava il comunicato ufficiale. Quindi il cuore del multilateralismo, riservò questa cerimonia, dall’alto valore simbolico, per “il macellaio di Teheran”. È questo il lugubre appellativo attribuito dai suoi concittadini all’ormai defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi, dopo le esecuzioni di massa dei prigionieri politici iraniani del 1988. In veste di magistrato all’epoca firmò migliaia di condanne a morte e i gruppi internazionali per i diritti umani stimano siano morte tra le cinquemila e le 10mila persone. Raisi e il suo governo avevano rafforzato la polizia morale e reimposto restrizioni alla società. Questa politica aveva portato tra le altre cose alle proteste scandite dal coro........

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