Dall’inizio dell’invasione su vasta scala della Russia, il Cremlino ha identificato il vasto e strategicamente vitale settore agricolo dell’Ucraina come un obiettivo prioritario. Questa offensiva contro gli agricoltori ucraini ha compreso di tutto, dal blocco dei porti marittimi del Paese alla distruzione sistematica dei prodotti agricoli e delle infrastrutture. Alla vigilia dell’invasione, nel febbraio 2022, la Marina russa ha iniziato a bloccare i porti ucraini sul Mar Nero, tagliando le rotte commerciali di lunga data che portavano il grano ucraino e altri prodotti agricoli verso i mercati internazionali. Ciò ha rappresentato un colpo devastante per l’economia ucraina, aumentando allo stesso tempo la minaccia di carestia nei Paesi del Sud del mondo dipendenti dalle forniture alimentari ucraine. Da più di due anni l’attacco al settore agricolo ucraino continua ad accelerare. Da Odesa al delta del Danubio, le strutture portuali dell’Ucraina meridionale, così cruciali per l’esportazione dei prodotti agricoli, sono state sottoposte a bombardamenti incessanti. Secondo il capo dell’amministrazione militare di Odesa, Oleh Kiper, ciò ha reso impossibile accumulare grandi quantità di grano nei magazzini e sta costringendo gli esportatori agricoli del Paese ad operare sotto costante minaccia di attacco. Anche le infrastrutture agricole dell’Ucraina vengono sistematicamente prese di mira in tutto il Paese, con regolari attacchi russi contro attrezzature, strutture di stoccaggio e snodi di trasporto. Secondo una recente ricerca, il valore totale dei beni agricoli distrutti ammonta a più di dieci........