La dottrina nucleare di Mosca, tra mito e realtà
La scorsa settimana Vladimir Putin ha proposto modifiche alla dottrina nucleare della Russia che abbasserebbero significativamente la soglia per l’uso delle armi nucleari da parte della Federazione. Intervenendo a una riunione del 25 settembre di alti funzionari del Cremlino, ha presentato una serie di bozze di emendamento volte ad ampliare la portata di possibili attacchi nucleari. Putin ha sottolineato che se queste revisioni fossero debitamente adottate, un attacco convenzionale alla Russia da parte di qualsiasi nazione non nucleare sostenuta da una potenza nucleare sarebbe percepito come un attacco congiunto.
I commenti televisivi di Putin sono stati chiaramente programmati per servire da avvertimento diretto ai leader occidentali mentre continuano a discutere la revoca delle restrizioni sugli attacchi ucraini a lungo raggio all’interno della Russia.
All’inizio di questo mese, il dittatore del Cremlino ha dichiarato che qualsiasi attacco al territorio russo con missili forniti dall’Occidente significherebbe che la Nato è “in guerra” con la Russia. Quest’ennesimo annuncio sulla imminente revisione della dottrina nucleare russa è solo l’ultimo di una lunga serie. È evidente che Putin e gli altri alti funzionari russi ricorrono regolarmente al ricatto........© L'Opinione delle Libertà
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