Ecco come il patriarcato di Mosca aiuta il Cremlino
La Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, questa estate ha approvato una legge “sulla protezione dell’ordine costituzionale nel campo delle attività delle organizzazioni religiose” che mette al bando la Chiesa ortodossa del patriarcato di Mosca su tutto il territorio dell’Ucraina. Papa Francesco è intervenuto dicendosi preoccupato per la libertà di culto e chiedendo “per favore” di non toccare le Chiese. Tuttavia, la libertà di culto non ha nulla a che fare con la decisione presa dal parlamento ucraino. Il patriarca Kirill e la sua chiesa hanno svolto un ruolo centrale nel raccogliere sostegno allo sforzo bellico e nel proiettare l’influenza russa all’estero. Il Cremlino continuerà ad agire attraverso la Chiesa ortodossa russa per esercitare la sua influenza attraverso la disinformazione e la diffusione di sentimenti anti-occidentali che tradizionalmente fanno appello al conservatorismo e all’anti-colonialismo anche in Africa.
Una minaccia ancor più grave associata alla chiesa ortodossa russa e alle sue attività in Africa riguarda il reclutamento da parte di Mosca di persone locali per i suoi bisogni paramilitari. Tra il 2021 e il 2024, da quando ha istituito il proprio esarcato in Africa, la chiesa ortodossa russa ha lanciato una campagna aggressiva in Africa che mira a espandere la presenza del Cremlino e a promuovere il sentimento filo-russo tra la gente del posto, sperando di sfruttare i sentimenti anti-occidentali in alcuni Paesi del Sud del mondo. Il 29 dicembre 2021, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha formato l’Esarcato patriarcale d’Africa. Il patriarca russo Kirill ha esercitato pressioni per questa azione e l’ha giustificata........
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