Alessandro Giuli, “oscuro” esordio parlamentare del neoministro

Il laureando Alessandro Giuli, neoministro della Cultura, ha esposto alle Commissioni riunite Cultura della Camera e Istruzione del Senato le linee programmatiche della sua azione. Da quando in Parlamento fanno le registrazioni video, i resoconti stenografici sono diventati meno urgenti (sic!). Nel frattempo bisogna affidarsi ai giornali, che pochi sfogliano, oppure ai computer e cellulari degli interessati. Però leggere, e subito, il testo scritto è un’altra cosa. Perciò qui, come esempi, riprendo dei brani del discorso riportati da LaPresse e Corriere della Sera dell’8 ottobre 2024.

Il ministro Giuli “ha lasciato gli astanti attoniti con una relazione che lui stesso aveva anticipato sarebbe stata un po' teoretica”. Tra l’altro ha detto: “La conoscenza è il proprio tempo appreso con il pensiero. Chi si appresta a immaginare un orientamento per l’azione culturale e nazionale non può che muovere dal prendere le misure di un mondo entrato nella dimensione compiuta della tecnica e delle sue accelerazioni… L’entusiasmo passivo, che rimuove i pericoli della ipertecnologizzazione, e per converso l’apocalittismo difensivo che rimpiange un’immagine del mondo trascorsa, impugnando un’ideologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro intese come una minaccia… Si tratta di pensare: Pitagora, Dante, Francesco Petrarca, Sandro........

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