Donne in Vespa (con una marcia in più) |
E così un giorno l’elefante esce dalla stanza. E si va a fare un giro in Vespa. Un po’ come accaduto alla figlia di chi inventò quel manifesto negli anni ‘60. E quando ci sali, puoi “limitarti” a una vacanza romana o prenderti il mondo, alla velocità ideale per sbatterti il vento addosso (“Io vado lenta, ho lo sguardo curioso, per cui qualsiasi viaggio per me è il più bello”). Paola Scarsi ha optato (anche) per la seconda ipotesi. Ed è arrivata alla sua terza pubblicazione. Dopo La prima Vespa non si scorda mai, che ha raccolto storie, avventure e sentimenti di chi si è innamorato della immortale motoretta della Piaggio, e La Vespa non si scorda mai, che testimonia l’amore degli stranieri, tra cui il nipote di Bergoglio, Matias, che vive in Argentina ed è un collezionista di Vespe, gente che si è fatta dall’Indonesia a Roma sulle 2 ruote, norvegesi con problemi che vespeggiano ovunque, ecco Vespiste e motocicliste: donne con una marcia in più (Erga Edizioni).
“Ogni volta che presentavo i miei due libri nei Vespa Club − racconta − mi sentivo dire: ‘Ma perché non ne fai uno sulle donne?’. E allora ho pensato un po’ a come sono io, perché in realtà sono stata vespista per poco tempo e sono stata molto più motociclista. Lo sono tuttora e diciamo che sono più di 40 anni che guido diversi modelli di moto. Ho pensato a un libro che raccogliesse le storie i racconti di........© L'Opinione delle Libertà