A volte (o sempre, per la verità) gli sciocchi, presuntuosi e malinformati, tornano sul luogo del delitto. Soprattutto, se muniti di paraocchi ideologici, per cui il trailer dei falsi storici di cui sono i più fervidi promotori e sostenitori si riavvolge a ciclo continuo, sempre uguale a se stesso. Per esempio, quando si parla di “ritorno del fascismo” successivamente alla formazione del Governo Meloni. Allora, vediamo meglio quali sono le caratteristiche sostanziali della fattispecie storica che si intende etichettare come (nazi)fascismo. Queste sono essenzialmente tre: verticalizzazione del potere e soppressione dell’opposizione, il che può avvenire sia nelle democrature (il voto per il leader unico è sempre plebiscitario, con le buone o con le cattive, vedi Vladimir Putin e Nicolás Maduro), come nelle dittature e nelle più diverse espressioni totalitarie. Il secondo aspetto, conseguente, è l’eliminazione fisica o la segregazione in campi di concentramento come i lager o i gulag, non escludendo pratiche di genocidio, di avversari politici e oppositori, contestualmente alla soppressione della stampa libera e degli osservatori indipendenti (Ong, autorità di garanzia e così via).
Ora, Joseph Stalin, Adolf Hitler per il passato, Putin, Maduro e Xi Jinping per il presente, rispondono perfettamente ai requisiti del regime “fascista”. Mentre Giorgia Meloni e Viktor Orbán non rientrano in questa fattispecie, altrimenti i loro Paesi sarebbero stati messi fuori dai processi decisionali........