I nazional-conservatori: assalto al liberalismo

Il 2024 sancirà la fine definitiva del “Secolo americano”, dopo che avranno votato quattro miliardi di persone, in Europa, Usa e India, in particolare? Se così dovesse accadere, allora il mea culpa riguarderebbe esclusivamente l’Occidente. Del resto, alla fine di questo ciclo storico, il sogno del liberalismo e della globalizzazione dei consumi (immigrazione senza frontiere compresa) non poteva che mettere fuori i suoi frutti avvelenati. Il primo in assoluto di questi Fiori del male è rappresentato dall’insistenza e dalla cieca determinazione con cui si è tentato di privare i popoli delle loro identità nazionali, cancellando intere civiltà per mezzo del Dio Denaro. Non diversamente, quindi, da quanto accadde con il Dio dei cristiani all’epoca della conquista delle Americhe, in cui vennero sterminati ed emarginati i nativi che vivevano da millenni su quelle terre conquistate, dei quali ci si è chiesti per secoli se “avessero un’anima”! Ma, il vero frutto ideologico avvelenato, che ha determinato il disfacimento della Pax americana, è stato sicuramente il “wokismo” del politically correct e della cancel culture, abbinati alla sacralità, oggi del tutto depotenziata, dell’onusisme (la volontà comune di implementazione delle decisioni Onu) e del rispetto del diritto internazionale di matrice illuminista. Tanto per fare un esempio, Russia e Cina hanno recisamente rigettato questi oggetti ideologici, ritenuti deformi, a torto o a ragione, in quanto strumenti della colonizzazione........

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