La triste vicenda di Terno d’Isola e della uccisione della giovane Sharon Verzeni ha innescato, come era da aspettarsi, l’ormai consueta polemica in merito all’immigrazione anche se, l’assassino, è di cittadinanza italiana.
L’argomento non è privo di interesse, ma l’aspetto più cruciale della cosa è piuttosto il fatto che molti commentatori sembrano chiedere coralmente che non si proceda alla solita ricerca delle motivazioni psichiatricamente rilevanti anche perché, chi ha compiuto questo gesto, aveva addosso ben quattro coltelli e ciò dovrebbe dimostrare una premeditazione lucida e consapevole.
Una strana teoria per la quale la follia non può protrarsi e svilupparsi per mesi, giorni o qualche ora ma deve essere improvvisa. Finché ad assumere questa posizione è la famiglia della vittima questo atteggiamento non può che essere compreso, ma se a pretendere l’immediato riconoscimento della premeditazione lucida e consapevole è qualcuno che si esprime oralmente in televisione o attraverso articoli giornalistici su testate a larga diffusione la questione cambia decisamente valore.
Il punto centrale sta nel fatto che, a quanto si sa fino ad ora, l’assassino avrebbe dichiarato di non sapere perché ha compiuto quel gesto.
Qualche giorno fa a Singen, in Germania, una donna ha inspiegabilmente accoltellato alcuni passeggeri del bus su cui stava viaggiando; proprio oggi un diciassettenne lombardo ha ucciso col coltello, senza ragioni note, tutti i........