La casa editrice Adelphi avrebbe potuto dirci di più sull’origine di questo libro. Non sappiamo se è un manoscritto completo riposto nel cassetto di pragmatica, se è la risultante di una compilazione redazionale post mortem. Misteri che aggiungono interesse al testo. Sappiamo che tutti i libri hanno una storia spesso sconosciuta. Conoscerne i contenuti aiuterebbe la comprensione di molti tomi non ancora capiti. Il suo titolo fa riflettere. Perché “opera” e non “enciclopedia”. L’autore ce lo confessa tra le righe del testo: opera è una struttura aperta, enciclopedia è un lavoro chiuso, un blocco concettuale dalle molte articolazioni, ma è comunque un universo compiuto. La scelta della parola opera non è casuale. Rappresenta il perseguimento incessante della perfezione interiore. È ricerca dell’albedo in alternanza con la nigredo, che attiene alla decomposizione-putrefazione? Dall’entropia alla neghentropia? Opera è anche il suono, la musica, i codici parlanti, l’universo dei segni ma anche il silenzio coltivato dai mistici di tutte le religioni e dai sistemi di........