Sull’ipotesi di alleanza tra Renzi e il Campo largo della sinistra
La domanda ormai è diventata una sorta di tormentone estivo, sebbene in tal caso si parli di politica e non di musica. Ovvero: cosa vuol fare da grande Matteo Renzi? La persona è politicamente scaltra, contraddistinta da un serbatoio di cinismo niente male, e sia detto senza offesa, anzi: in politica, questo è bene pressoché primario. Ma, al di là della tattica, praticata senza particolare parsimonia, è la strategia a latitare. E, anche quando è presente, il fine ultimo pare essere l’autoconservazione della sua creatura partitica più che l’aspirazione massima di qualunque politico che miri a diventare statista. Vale a dire, plasmare la propria visione politica nella contingenza della realtà, al netto dei compromessi pressoché fisiologici rispetto ai quali il riformismo – a differenza delle ideologie sempre massimaliste – è assai inclusivo. Tradotto: principi costantemente saldi, dettagli adattabili a seconda delle circostanze e degli interlocutori. Purché quest’ultimi abbiano però un minimo comune identitario, che non consista solamente nelle posizioni antitetiche rispetto al fronte avverso.
Matteo Renzi, a differenza di altri........
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