“Se a un politico di destra togli il pragmatismo, non ne rimane nulla”
Questa frase, attribuita a Pinuccio Tatarella, mi è tornata alla mente ascoltando l’intervento di Roberta Tardani. Un intervento pieno di passione oltre che denso di numeri, di fatti, di cose reali e di gesti che lasciano impronte durevoli e concrete. Ed ecco la similitudine con Tatarella: la concretezza, stella polare del suo agire politico. Lo ha ribadito più e più volte, avendo cura di lasciare poco spazio a narrazioni o a racconti di sorta. Nel suo eloquio vi è un’attenzione massima alla selezione dei vocaboli, ben sapendo che dietro ogni cifra legata al bilancio o ai finanziamenti ottenuti fino alle risorse da lei già spese, o comunque in procinto di essere investite, non vi è astrattismo bensì vita reale, vita vissuta, volti, sogni e vocazioni. Ci sono i suoi concittadini, la sua famiglia, la sua comunità. Ci sono tutti coloro che hanno l’onore di definirsi orvietani. Ci sei Tu. Ci siete Voi. Nessuno escluso.
Il suo linguaggio, quindi, è essenziale perché non vuol concedere nulla a pericolosi salti nel buio programmatico ma tende a ritagliarsi sartorialmente sulle necessità, oserei dire pressoché ontologiche, del prossimo, sia che quest’ultimo viva sulla rupe sia che veda scorrere........