Biden confida negli alleati Nato. Sbaglia (anche stavolta)

L’attesissima conferenza stampa di Joe Biden al termine del vertice della Nato, tenutosi a Washington dal 9 all’11 luglio in occasione del settantacinquesimo anniversario dell’Alleanza Atlantica, doveva essere per il presidente americano l’occasione di rivincita personale per dimostrare al mondo che è ancora perfettamente in grado di guidare gli Stati Uniti. Un momento peraltro assai raro questo, perché il capo della Casa Bianca è decisamente refrattario agli incontri con la stampa e infatti l’ultima occasione prima di quella tenutasi ieri sera (la scorsa notte da noi) era stata ben otto mesi fa, dopo l’incontro con Xi Jinping. Mai un presidente americano, quanto meno da Ronald Reagan in avanti, aveva tenuto così pochi briefing con i media come Biden. In effetti a febbraio ci aveva riprovato, invitando una ristretta cerchia di giornalisti fidati con l’idea di respingere le accuse sulla sua mancanza di memoria contenute nel rapporto del procuratore speciale Hur, ma anche quell’occasione fu un disastro: Biden confuse il presidente messicano con quello egiziano e quando una giornalista gli fece notare che aveva scambiato anche Kamala Harris con Donald Trump, il presidente fece un sorrisetto e lasciò la sala lentamente. Ovvio, quindi, che l’occasione di vedere il presidente dem per la prima volta dopo il devastante confronto con Trump fosse tra le più ghiotte dei tempi recenti per la stampa americana e mondiale. Molti giornalisti sono però rimasti delusi (eufemismo) perché la Casa Bianca ha limitato gli accrediti alla stampa e solo 150 reporter sono stati ammessi. La delusione dei colleghi presenti si è presto trasformata in evidente soddisfazione quando, e non c’erano dubbi, Biden ha inanellato anche qui una serie di gaffe: prima ha chiamato sul podio Volodymyr Zelensky presentandolo come “il presidente Putin” e poi, parlando della sua vicepresidente Kamala Harris, l’ha confusa........

© L'Opinione delle Libertà