Ferdinando Codognotto: “I giovani hanno bisogno di Maestri”

L’ecologia può convivere con la tecnologia? “Ecologia e tecnologia non sono forze antitetiche. Anzi, se le osserviamo bene, sono due forze determinanti, che pare danzino insieme. La natura è la vita e la tecnologia, in quanto opera dell’uomo, fa parte della natura stessa”. All’interrogativo sulle relazioni tra ecologia e tecnologia Ferdinando Codognotto ha cercato una risposta fin dal 1985. Il quesito è attualissimo e al centro di una riflessione che riguarda intellettuali, ecologisti, economisti, ma anche artisti ed esponenti dell’high-technology. Codognotto “una risposta” l’ha trovata e realizzata nelle sue opere lignee: spighe di grano, uva, uccelli, uomini del futuro, il sole, il mare, i pesci, le sue prodigiose macchine e tutta l’enorme produzione fondata sulle simbologie tratte dall’albero della vita. “Queste simbologie – spiega l’artista – rispondono agli ingranaggi di un solo incommensurabile computer: la natura”.

Chi è Ferdinando Codognotto? Per chi non avesse avuto l’avventura di incontrarlo nei suoi intensi 83 anni di vita e non avesse frequentato il suo laboratorio-studio-salotto di via dei Pianellari 14, a Roma, Ferdinando è uno degli scultori del legno più noti del contemporaneo. Un artista la cui fama corre dall’Italia, all’Europa, alle Americhe, al Giappone. Non credo vi sia personalità o collezionista che non abbia nelle teche e scaffali i suoi rami d’ulivo, i suoi fiordalisi o i cavalli, o i nomi intagliati, o i rosoni iconici, cioè un’opera piccola o grande, che spazi dalle intuizioni leonardesche fino alle suggestioni fantascientifiche alla Blade Runner. Dal 2015, in omaggio alla amatissima moglie Luigina, Ferdinando ha inaugurato la Fondazione Luigina e Ferdinando Codognotto, uno spazio ordinato, che offre un viaggio nella mente e nella produzione di questo singolare testimone del tempo. Nelle sale, accanto a una selezione delle sue produzioni, si può percorrere l’arco........

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