La scienza medica ha confermato un’incontrovertibile verità: le alte temperature estive nuocciono particolarmente a due categorie di individui: gli anziani e i dirigenti di Forza Italia. Cari Tajani e compagni, ma come vi è saltato in mente di andare a infognarvi in una polemica senza capo né coda con i vostri alleati del centrodestra sulla questione dello Ius Scholae? D’estate si va al mare, si fanno passeggiate in montagna, ci si diverte nei locali notturni, ci si tuffa nei piaceri della tavola senza preoccuparsi troppo del girovita e di certo si ha cura di non fare una cosa: dire cavolate. Invece, cari inossidabili forzisti, sembra che ci proviate gusto a maneggiare stupidaggini. D’accordo, è comprensibile che abbiate necessità di segnare una distanza programmatica dagli alleati di coalizione per motivare la vostra base elettorale. Si comprende la preoccupazione di non restare schiacciati tra la centralità di Giorgia Meloni che gestisce l’azione di Governo con pugno di ferro e, per umanissime ragioni di sopravvivenza politica, le sortite da guastatore di Matteo Salvini, il quale a sua volta sta mettendo a frutto gli insegnamenti del generale Roberto Vannacci, oggi eurodeputato part time della Lega ma di mestiere incursore dei più temibili.
Tuttavia, c’è modo e modo di procurarsi un’agibilità politica ma quello scelto da voi è il più sbagliato nel metodo, nel merito e nella tempistica. Aprire alla riforma della legge sulla concessione della cittadinanza introducendo il cosiddetto Ius Scholae, come indicato dalle forze dell’opposizione, equivale a un suicidio politico. Il mitico elettorato moderato, a cui secondo Antonio Tajani l’innovazione dovrebbe piacere, non è stupido e ha capito benissimo che si tratta di un pasticcio senza fine. Come si può pensare di concedere qualcosa di tanto prezioso e responsabilizzante quale la cittadinanza a qualcuno che, in base alla legge italiana, non è neanche in grado di richiederla? Già, perché per il nostro diritto la piena capacità di agire si acquista con il raggiungimento della maggiore età, oggi fissata a........