Le esternazioni da occupante abusiva d’immobili pubblici della neo deputata al Parlamento europeo, Ilaria Salis, ci hanno scioccato. Molte sarebbero le ragioni del nostro sgomento. La sfacciata impudenza nel rivendicare un comportamento criminale; la violenza insita nelle parole di chi asserisce che occupare abusivamente un immobile sia un atto di giustizia; il potenziale sovversivo di un pensiero fondato sul convincimento che le regole del gioco democratico possano essere disattese in base a una insindacabile valutazione soggettiva di cosa sia giusto; l’arroganza di voler farla franca e non risarcire economicamente l’ente pubblico danneggiato dalle procurate occupazioni abusive e violente; il giustificazionismo surreale di una condotta riprovevole; l’illogicità nel vestire i panni di un bizzarro Robin Hood, intento non già a rubare ai ricchi per dare ai poveri – come nella storia leggendaria del personaggio originale – ma beccata a defraudare “gli ultimi” dei pochi diritti che spettano loro.
Ilaria Salis è tutto questo. Non lo diciamo noi, indiziabili di una dichiarata avversione ideologica alla persona. Lo dicono i processi che l’hanno vista condannata, le inchieste giudiziarie svolte a suo carico; lo dice la cronaca nera quando il suo nome compare associato a violenze compiute ai danni delle forze dell’ordine. Lo dice la sua orgogliosa rivendicazione di appartenenza alla galassia teppistica dell’antagonismo sociale. Ciascuna delle ragioni che abbiamo elencato è stata ampiamente indagata da chi non ci sta ad accodarsi all’opera di beatificazione che la sinistra ha allestito per immunizzare la sua nuova icona dalle sacrosante critiche che le vengono rivolte. C’è stato chi le ha gridato contro: “Vergogna!”, chi invece ha condiviso l’iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia di chiedere all’Aler, l’ente che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico delle case popolari in Regione, di predisporre gli atti esecutivi per riscuotere le morosità dovute dalla Salis a fronte delle occupazioni abusive praticate. L’importo dovuto ammonterebbe a circa 90mila euro. E c’è stato chi ha........