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Gli ebrei? Meglio se morti ammazzati

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tuesday

Sapevamo che sarebbe successo. Non bisognava essere chiaroveggenti per pronosticare una strage di ebrei, da qualche parte nel mondo. Un esito drammatico ma prevedibile, dopo mesi durante i quali le “illuminate” democrazie occidentali hanno consentito che una marea antisemita montasse. C’era da mostrare plastica solidarietà ai palestinesi, conculcati nei loro diritti fondamentali da quei “cattivoni” degli israeliani. Lo abbiamo permesso, la sinistra lo ha permesso. Peggio, ci ha marciato su provando a lucrare consenso sull’onda della protesta pro-Pal. Così facendo, però, si è resa complice, se non fattuale certamente morale, della più odiosa propaganda antisemita. A furia di strizzare l’occhio a chi sostiene senza pudore che, in fondo, ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023, cioè il pogrom, gli ebrei se lo siano cercato; che uccisioni brutali, stupri, rapimenti, torture siano stati inevitabili conseguenze della guerra santa ingaggiata dai palestinesi contro il sionismo quale espressione compiuta di un principio nazionalista di stampo ottocentesco, nato nell’Europa dell’espansionismo imperialistico dei suoi principali attori statuali. Sulla base di un preteso diritto ancestrale alla terra – a loro dire – illegalmente occupata dagli usurpatori con la stella di David, hanno legittimato la violenza sistemica ai danni di un popolo.

È di tutta evidenza che, insistendo quotidianamente nel propalare una distorta ricostruzione della storia d’Israele, prima o dopo sarebbe comparso il fanatico che dalle parole passa ai fatti e compie una strage d’innocenti, in nome di qualcosa che, probabilmente, non sa neanche lui – o loro – cosa sia. È quello che è accaduto ieri l’altro sulla spiaggia di Bondi Beach non lontano da Sidney, in Australia. Una grande festa della collettività ebraica del luogo. Si celebra l’Hanukkah, la festa delle luci. Si balla, si ride, ci si diverte.........

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