#Albait. La nostra Europa sono Salis, Vannacci, Gori, Lucano e Chinnici

Economia e valori morali sono la misura della ricchezza umana. Stanno insieme, indissolubilmente. Su cosa voglia dire l’espressione “valori morali” occorre un’analisi approfondita, in parte fatta in altri articoli di questa rubrica. Torneremo ancora su questo argomento. Quel che preme oggi è capire se anche la politica e i voti rappresentino bene i valori economici e morali. Nel corso della quasi silenziosa campagna elettorale, il dibattito sul rapporto tra Europa e Italia come parte fondamentale dell’Unione europea è stato pressoché inesistente. Su cosa abbiamo votato?

La volontà di liberare Ilaria Salis. La giovane protestataria, figlia della fucina ideologica dei centri sociali e dei gruppi di contestazione, spesso in aperta e feroce contraddizione tra guerra e pace, libertà e sottomissione, doveva essere liberata da un regime di detenzione che ha suscitato scandalo. L’Ungheria è apparsa un sistema giudiziario poco garantista. Chi ha memoria, ricorderà che il trattamento di Ilaria Salis fu usato in Italia, con i ferri obbligatori per gli imputati nelle aule di giustizia, fino a pochi anni fa. Furono messi anche a Enzo Tortora, per esempio.

Altro acuto da campagna elettorale è stato l’ascolto delle teorie bislacche di Roberto Vannacci, che si è reso erede di Guglielmo Giannini. Egli fu leader dell’antipolitica nel dopoguerra. Fondò una rivista, L’Uomo qualunque. Per ragioni retoriche ed elettorali scrisse sul suo giornale che le vittime fasciste dopo la liberazione erano state 300mila. Lui stesso........

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