Su un reddito da 2400 euro lordi, ogni ‘produttore’ dà allo Stato, in via diretta o indiretta, 1728 euro.
Non a caso, dal 2008 ad oggi la crescita economica italiana è stata zero. Il nostro reddito è assorbito per quasi i tre quarti dallo Stato, attraverso tasse e spese obbligatorie imposte dalle leggi.
Oltre alle tasse dobbiamo pagare imposte e accise sulla benzina, multe, sanzioni, diritti di lite giudiziaria che si pagano anche se hai ragione, l’Iva, ma anche la revisione delle auto, le assicurazioni, i libri scolastici, le tasse universitarie, le tasse sull’energia, i conti correnti obbligatori e le tasse relative all’emissione obbligatoria degli estratti conto, l’assistenza o la certificazione di un commercialista, di un avvocato, di un geometra, di un elettricista, di un idraulico, di un Caf, di un patronato. Dobbiamo sostenere le imposte locali, le tasse di soggiorno se ci allontaniamo da casa e mille altre spese che ci lasciano solo duecentottanta euro ogni mille guadagnati, per vivere. Ben settecentoventi euro ogni mille li sacrifichiamo ad una messe di normative che hanno ridotto brutalmente la nostra capacità di spesa. Che scende ancora, ogni giorno.
La tassazione netta sul nostro reddito personale, escluse le spese obbligatorie imposte dalle leggi, è del 51,2 per cento del reddito. Altri venti punti arrivano dai balzelli a nostro carico.
La beffa è che gli enti pubblici........