L’idea di Qui non è Hollywood di Pippo Mezzapesa è sbagliata sin dal principio. Il caso legato alla scomparsa e all’omicidio di Sarah Scazzi genera sgomento, indignazione e profondo dolore. La sua rappresentazione romanzata, per certi versi addirittura onirica, crea nello spettatore una sensazione di racconto orgogliosamente funereo che non giova alla narrazione. Qui non è Hollywood dimostra quanto le storie di cronaca efferate debbano essere ricondotte in una trasposizione esclusivamente documentaristica. Non a caso, la stessa Groenlandia, che ha realizzato la miniserie, nel 2021 ha prodotto per Sky, con un significativo esito, un documentario in 4 episodi, per la regia di Christian Letruria, Sarah, la ragazza di Avetrana, tratto dall’omonimo libro scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni (Fandango Libri, 2020). Presentata in anteprima alla 19ª edizione della Festa del cinema di Roma, la miniserie prodotta da Matteo Rovere fa discutere ancor prima della sua messa in onda, il 30 ottobre su Disney . Infatti, il progetto televisivo inizialmente s’intitola Avetrana, Qui non è Hollywood. Ma la produzione, dopo l’intervento del Tribunale di Taranto, è costretta a cancellare il nome del Paese.
Anche la miniserie di finzione, come quella documentaria, è basata sul saggio scritto da Gazzanni e Piccinni. Il regista........