Va bene criticare Elly Schlein per come parla. Ma non pieghiamoci al linguaggio della Lega

Leggendo le discussioni sul linguaggio di Elly Schlein mi è tornato in mente un vecchio libro di David Sedaris, che in Me parlare bello un giorno raccontava di come la lingua, per lui, fosse un ostacolo gigantesco. Schlein, come avete letto nello scorso numero, viene accusata di parlare troppo in astratto, e non da oggi: lo ha fatto lo scorso settembre Lilli Gruber («Ma chi la capisce se lei parla così?»), torna a farlo più di recente Stefano Disegni, in un fumetto dove mette a confronto Schlein e Chiara Valerio, con un interprete che ne traduce il dialogo e una Meloni che arriva, alla fine, per invitarle a usare il linguaggio degli elettori.

Questione non lineare, però. Intanto, bisognerebbe rileggere un saggio di Gabriele Pedullà, Parole al potere, dove si analizzano i discorsi dei politici tra il 1861 e il 1994 e........

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