Quando la cultura viene piegata a mezzo di ricerca del consenso

Fra poco meno di dodici mesi il Manifesto degli intellettuali antifascisti compirà cento anni. Come è noto, venne redatto da Benedetto Croce in risposta al Manifesto degli intellettuali fascisti di Giovanni Gentile. Andrebbe riletto prima del centenario, anche alla luce delle non poche dichiarazioni da parte della destra di un secolo dopo sul fatto che la cultura, da quando c’è questo governo, è finalmente pluralista. Croce, dunque, scriveva: «A senso dei signori intellettuali fascisti, noi ora in Italia saremmo allietati da una guerra di religione, dalle gesta di un nuovo evangelo e di un nuovo apostolato contro una vecchia superstizione». Il ministro Sangiuliano, a cui Croce è caro, chioserebbe che oggi non c’è nessun nuovo evangelo e che in Italia, finalmente pluralista in fatto di cultura, la libertà non corre alcun........

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