Nel 1922 Arthur Conan Doyle decise di scendere in campo in difesa della fotografia spiritica, pratica molto comune ai tempi. Il creatore di Sherlock Holmes credeva infatti negli spiriti, era a pieno titolo membro del Ghost Club inglese ed ebbe a battibeccare con il re degli illusionisti, Harry Houdini, proprio sullo spiritismo. In realtà i fantasmi che apparivano nelle fotografie erano il frutto di una doppia esposizione, una tecnica che permette di far apparire un volto o una persona accanto al soggetto fotografato. Insomma, una truffa.
Ci sarebbe molto da dire sui motivi che hanno indotto in errore lo scrittore che esaltò nei suoi romanzi il metodo razionale induttivo: li ha analizzati Alessandro Giammei nella sua introduzione a Fotografare gli spiriti dello stesso Doyle, e tanto basti. Negli ultimi tempi abbiamo un problema simile e più grave: non conosciamo........