La premessa è che quello che sta avvenendo a Gaza è un crimine di guerra e una risposta inaccettabile all’atrocità del 7 ottobre. Lo dice l’Onu, e lo dicono i milioni di persone che manifestano in tutto il mondo, a Londra come a Roma: e, no, non ne sappiamo abbastanza. La seconda premessa è una domanda, difficile: cosa può fare chi si occupa di cultura senza però avere le competenze giuste per dire qualcosa di sensato? Si pose la questione il poeta Franco Fortini nel 1991, in una delle Sette canzonette del Golfo, quando, inorridito dalla «operazione di polizia» che uccise centinaia di migliaia di persone, scrisse: «Non posso giovare, non posso parlare, / non posso partire per cielo o per mare. (…) Potrei sotto il capo dei corpi riversi / posare un mio fitto volume di versi?». Amarissimo, ma vero.
Il che non........