«Servono 1,7 milioni per far partire la T2». Ma la richiesta bipartisan perde un pezzo
LA VICENDA. I consiglieri regionali bergamaschi presentano un odg collegato al bilancio. Malanchini (Lega) unico a non firmare. Simonetti (Teb): «Confido nel senso di responsabilità». L’assessore Lucente: «Il nostro impegno è totale e costante».
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Lo spettro che si vuole evitare ha i tratti del più beffardo dei paradossi: la linea T2 della Teb Bergamo-Villa d’Almè rischia di fermarsi prima ancora di partire. Se non verranno trovati fondi per coprire i costi di gestione, il nuovo servizio - che dovrebbe debuttare a settembre 2026 - non potrà prendere avvio.
È un tema che Teb ha già sollevato più volte e che ora si fa improrogabile: servono certezze per pianificare le assunzioni e garantire la messa in funzione dei nuovi tram. Da qui l’appello alla responsabilità lanciato nei giorni scorsi dal presidente Filippo Simonetti ai consiglieri regionali bergamaschi. Una sollecitazione che si è tradotta in un ordine del giorno per chiedere alla Giunta di reperire le risorse in vista della discussione sul bilancio di settimana prossima. Un passaggio che lascia però dietro di sé una «grana» politica nella maggioranza, con il leghista Giovanni Malanchini unico a non firmare perché in disappunto sulla distribuzione delle risorse per la gestione del servizio del Tpl sul territorio. Una forzatura che ha creato più di qualche malcontento nel centrodestra.
Per far partire i tram servono 1,7 milioni per il 2026 e altri 5,4 milioni (in tutto) per il 2027 e il 2028 per la gestione e la manutenzione dell’infrastruttura, da aggiungere alle risorse che l’Agenzia del Tpl già destina al servizio della Teb.
«Rappresentiamo le nostre necessità........





















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