«Siamo nati per rompere i silenzi». Con RadioAut in onda l’inclusione
L’EMITTENTE. Una comunità in movimento che dà spazio alle diversità, trasmettendo dai luoghi pubblici.
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È sera nella grande piazza di Chorus Life scintillante di luci. Entriamo in un locale e cerchiamo RadioAut: un’emittente fuori dal comune, un’esperienza che unisce creatività, inclusione e incontro, che non trasmette da uno studio, ma da un tavolo un po’ defilato di un ristorante. Siamo in tanti: qualcuno aggiusta le cuffie, un altro ride, un terzo chiede cosa prevede la scaletta della serata. Picco, l’artista del gruppo, tratteggia in pochi segni ritratti espressivi dei partecipanti. Sul tavolo ci sono bicchieri, bottiglie d’acqua, fogli stropicciati e patatine. C’è un’aria informale e familiare, ma concentrata e vibrante d’attesa. È un martedì sera come tanti, eppure ogni volta qui accade qualcosa di unico.
Abbiamo partecipato a una puntata di RadioAut, che trasmette sul web, ma poi vive nei legami che crea. Dietro ai microfoni c’è un gruppo di persone che si conosce, si ascolta, cresce insieme: ragazzi autistici, genitori, artisti, professionisti, volontari, amici. Una comunità in movimento, nata grazie a un’intuizione di Tino Manzoni, presidente di Spazio Autismo Bergamo Aps, all’interno del progetto Senzacca del Comune. In seguito, ha iniziato a occuparsene con passione Vito Reina, presidente dell’associazione Chitina Artistica, creando una rete con tante altre realtà del territorio, un intreccio di associazioni e persone che hanno creduto in questo progetto.
«RadioAut è una radio che nasce dall’incontro - spiega Vito -. Non è un progetto pensato a tavolino: è un organismo vivo, che si trasforma a seconda di chi lo abita. Ognuno dà il proprio contributo, e tutto cambia ogni volta». Il primo segnale di RadioAut è partito due anni fa, da un piccolo spazio in Città Alta. Un gruppo di amici aveva l’idea di creare una radio inclusiva, un po’ artistica, un po’ sociale. Poi l’intuizione si è allargata, diventando un’esperienza aperta a tutti. «Il nome RadioAut ha molti significati - spiega Vito -. Certo, richiama l’autismo, ma anche l’autenticità, l’autonomia, l’audacia. E poi fa pensare a Radio Aut di Peppino Impastato, con il suo impegno per la giustizia e la libertà. Anche la nostra, a modo suo, è una radio che rompe i silenzi». Il gruppo si ritrova due volte alla settimana. Il martedì sera al ristorante Rosssopomodoro di Chorus Life,........





















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