«La mia compagna di viaggio si chiama sclerosi multipla: non mi fa più paura»

LA TESTIMONIANZA. Flory Rovelli, 38 anni, ha scoperto 11 anni fa la malattia dopo una banale caduta in casa.

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Non basta «un’amica scomoda» come la sclerosi multipla a togliere il sorriso a Flory Rovelli, 38 anni, di Bergamo. «Viviamo insieme da undici anni – scherza – se non ci fosse, ormai, mi mancherebbe. Non è una buona compagnia, ma mi ha portato anche qualcosa di positivo: sono più consapevole del valore di ogni giornata, ho imparato ad assaporare il presente, a dare importanza anche alle piccole cose».

Con il suo viso fresco e il sorriso spontaneo Flory non dimostra la sua età: «Sono un’eterna bambina – dice – sarà che per tanti anni ho lavorato come baby-sitter». Ha conservato slancio ed entusiasmo, dimostrando coraggio nel superare le difficoltà, senza arrendersi mai, e trovando in questo percorso qualcosa di speciale, come scrive Pasternak: «Non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita».

È stato un piccolo incidente domestico, apparentemente banale, a innescare le indagini mediche che hanno portato alla diagnosi: «Tutto è iniziato con una caduta in casa – racconta Flory –. Mi sono alzata dal letto, le gambe hanno ceduto e sono finita a terra. Ho sbattuto il piede contro la struttura del letto e poi, durante la giornata, ho notato che il dolore non passava, così sono andata al pronto soccorso dell’ospedale di Bergamo. Mi hanno medicato e rimandato dal mio medico di base, ed è stato lui a insospettirsi, spingendomi ad approfondire. Ha voluto che gli raccontassi l’episodio in modo dettagliato, e ha percepito qualcosa di strano, così mi ha prescritto una visita neurologica urgente».

Flory si è spaventata: «Nel giro di pochi giorni sono andata alla clinica San Francesco per una visita specialistica. Ho descritto nuovamente l’accaduto a una neurologa, che senza altri preamboli mi ha detto che a suo parere avevo la sclerosi multipla. È stato scioccante, in quel momento ho pensato che fosse troppo diretta e sbrigativa, non mi sono fidata di una diagnosi fatta così, a bruciapelo, senza altri esami. Poi, invece, ho capito che la sua intuizione era stata corretta, anche se per me era l’inizio di un incubo».

Pochi giorni dopo Flory si è sottoposta a una risonanza magnetica, ed è stata indirizzata dal suo medico al Centro per la sclerosi multipla dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

«Dopo questo lungo percorso........

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