L’APERTURA. Dopo il ricorso ambientalista niente avifauna stanziale. Bornaghi: «I cacciatori non possono essere osteggiati, per poi essere ritenuti, quando conviene, necessari al fine di prelevare cinghiali per scongiurare la peste suina».
L’apertura della stagione venatoria è stata caratterizzata domenica (15 settembre) da una contenuta presenza di cacciatori, anche in ragione della decisione presa dalla Seconda sezione del Tar di Milano sabato mattina, con la quale si è vietata la caccia all’avifauna stanziale e migratoria, consentendo solo il prelievo di lepri, minilepri, conigli selvatici e volpi. Il Tar ha così accolto il ricorso presentato giovedì scorso dalle associazioni animaliste di Lac, Wwf, Lipu, Lav, Lnd Animal Protection, fissando per il 1° ottobre l’udienza di discussione delle altre istanze cautelari. Sono circa novemila i cacciatori della nostra provincia con licenza, il 35% dei quali caccia nella Media e Bassa pianura, il rimanente su Alpi e Prealpi bergamasche.
La decisone del Tar ha generato la defezione di numerosi appassionati. Pochi quelli che, presenti nella Bassa hanno voluto commentare. «Purtroppo, a mio parere –........