BRUXELLES. I suoi collaboratori raccontano che vada a correre ogni volta che può. A volte capita anche che sottoponga i malcapitati di turno a lunghe sessioni di “power walking” che si trasformano in vere e proprie riunioni di lavoro. E l'allenamento sembra esserle servito per completare una marcia inarrestabile ed essere incoronata ancora una volta regina d'Europa.
Un cammino che Ursula von der Leyen ha intrapreso a febbraio come Spitzenkandidatin dei suoi Popolari costellato dal fuoco di nemici e presunti amici che, per l'underdog che ha Bruxelles nel suo dna, non si è rivelato meno complicato del battesimo di fuoco di un quinquennio attraversato da sfide delicate come la Brexit e crisi epocali come il Covid-19 e l'aggressione della Russia all'Ucraina. Cinque anni fa non era stata la prima scelta e lei, nelle cronache di chi........