Livorno, morta suicida a 41 anni in psichiatria: «Reparto senza aiuto dal territorio» |
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LIVORNO. «Non posso parlare del caso specifico, visto che nei dettagli non lo conosco, ma se questa signora è stata ricoverata con il suo consenso è chiaro che nel reparto dell’ospedale non ha trovato alcuna risposta, visto che si è tolta la vita. I suicidi, secondo la mia esperienza, sono difficilmente evitabili: tu, come sanitario, puoi fare tutto quello che vuoi, ma se la volontà del paziente è quella, alla fine, la probabilità di impedirlo è bassa. In ogni caso, il reparto di psichiatria dell’ospedale di Livorno non può rappresentare il centro delle cure com’è diventato adesso, deve essere l’ultima spiaggia, deve venire dopo le strutture territoriali. E invece non è così, queste vengono chiuse e i malati di mente che non possono stare in casa finiscono in corsia».
A parlare è Riccardo Bientinesi, il presidente della livornese “Avofasam”, l’associazione di volontariato familiari per la salute mentale. Il responsabile del collettivo labronico, che ha promosso anche vari convegni a tema con la dirigenza dell’Asl Toscana nord ovest, parla dopo la tragedia avvenuta nella notte fra Santo Stefano e ieri nel padiglione 10 di viale Vittorio Alfieri, dove