Toscana, il posto fisso non attira più: in tanti dicono no. I motivi dietro la scelta

Ricordate “Quo Vado?”, il film del 2016 con Checco Zalone nei panni di un impiegato disposto a tutto pur di mantenere il posto fisso? Erano otto anni fa e da allora, almeno in Toscana, sembra un’altra epoca. Infatti, grazie a uno studio dell’Irpet si scopre che la nostra regione è diventata un po’ la patria di coloro che dicono addio al mito del posto fisso. Insomma, gli “anti Checco Zalone”. Il fenomeno ha una portata nazionale ma la Toscana fa la sua parte con il 40 per cento dei vincitori di concorso negli enti regionali e locali che rinuncia al posto. Le motivazioni possono essere diverse: da stipendi (iniziali) bassi a scarse possibilità di carriera fino alle distanze per raggiungere il luogo di lavoro. E così i giovani – soprattutto gli under 35 (ma non solo) – scelgono altre strade. Nel privato, soprattutto, che oggi fa concorrenza al pubblico.

Tecnici cercansi

Simone Gheri, direttore di Anci Toscana, l’Associazione nazionale Comuni italiani, spiega che negli enti pubblici e regionali mancano perlopiù ingegneri (in particolare elettronici), architetti e, tra gli amministrativi, ragionieri. Quasi un vincitore di concorso su due sceglie di non firmare il contratto e il 6 per cento del totale dei vincitori, nonostante la presa di........

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