pisa
cronaca
Costruzioni, produzione di cemento, sottofondi stradali, purificazione dell’acqua e riempimenti di cave in disuso e argini. Sono solo alcuni dei possibili impieghi delle scorie prodotte nel ciclo dell’acciaio, una specie di sabbia con caratteristiche spesso simili alla lava dei vulcani che «non è sempre considerata un rifiuto, bensì un sottoprodotto che può essere reimpiegato in una logica di economia circolare» spiega Valentina Colla, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatrice di iSlag, l’acronimo scelto per indicare il progetto finanziato dalla Ue e coordinato dalla stessa scuola “Sant’Anna” che si propone proprio «l’ottimizzazione del riutilizzo e del riciclo delle scorie ottenute dal ciclo elettrico di produzione di acciaio attraverso dispositivi di caratterizzazione on-line e un sistema di supporto decisionale intelligente». Un progetto che dal 2020 studia come rispondere, nel più breve tempo possibile, a una delle domande chiave di tutte le acciaierie: «che fare di tutte le scorie prodotte quotidianamente?».
È così difficile........© Il Tirreno