Una mezzaluna di colline, tra discese e risalite. Da una parte, le cime delle Alpi Giulie, che proteggono dai venti freddi del Nord. Dall’altra, il mare Adriatico che mitiga le temperature. Questo è il Collio, un’area di 1300 ettari vitati al confine con la Slovenia. Una terra di confine che è un crocevia di culture, di persone e di vitigni.
Qui si coltivano con successo sia vitigni italiani (Ribolla gialla, Friulano, Picolit) che internazionali (Malvasia Istriana, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Sauvignon, Chardonnay, Riesling, Riesling Italico, Müller Thurgau, Traminer aromatico) per dare vita soprattutto a vini bianchi di grandissima qualità, certamente tra i migliori del nostro paese (tanto da conquistare quest’anno una dozzina di Tre Bicchieri del Gambero Rosso). Non mancano, ovviamente, i rossi: Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero. La gran parte del merito di questo successo è dovuto alla ‘ponca’, il terreno tipico di queste colline, costituite da marne ed arenarie stratificate. È proprio grazie alla ‘ponca’ e al clima mite che il Collio può esprimere vini bianchi con una spiccata identità territoriale segnata da sapidità e struttura. Un lavoro importante è quello svolto dal Consorzio che quest’anno compie i 60 anni di vita dal momento della fondazione avvenuta nel 1964.
Il territorio è una continua scoperta di piccole ma valide cantine che meritano una sosta. Si comincia con la viticola Marcuzzi sita sulla collina di Çujevi. Siamo a Giasbana, località di San Floriano del Collio, in provincia di Gorizia. Il confine con la Slovenia è lì davanti, segnalato da un’insegna rossa. Riccardo Marcuzzi, giovane vignaiolo, non........