Rilanciare la promozione del vino e degli spirits made in Italy all’estero e diffondere la cultura del consumo moderato in linea con i principi della Dieta Mediterranea. Questi i pilastri dello sviluppo futuro di uno dei comparti chiave del made in Italy agroalimentare e che sono stati al centro dell’Assemblea Generale di Federvini, la Federazione italiana dei produttori di vini, acquaviti, liquori e aceti, che si è tenuta ieri 5 giugno a Roma. Il comparto italiano dei vini, spirits e aceti vale complessivamente 21,5 miliardi di euro di fatturato, può contare su 2.600 imprese e 30 mila occupati e rappresenta il 21% dell’export dell’agroalimentare italiano con performance di tutto rispetto: in venti anni 180% per il vino e 300% per gli spirits.
“Stiamo attraversando un anno denso di novità e cambiamenti, primi fra tutti le ormai imminenti elezioni europee e, in autunno, le elezioni presidenziali degli Stati Uniti ci preoccupano molto”, dice Micaela Pallini, presidente di Federvini, preoccupata anche per gli eventuali dazi della Cina. Inoltre, “le tensioni geopolitiche, commerciali ed economiche rischiano di impattare sulle attività di filiere fondamentali per l’agroalimentare italiano. Molto stanno facendo le nostre imprese per mantenere salda la propria capacità produttiva, penso ad esempio agli investimenti........© Il Riformista