Qualcuno ci pensa mai davvero, a cosa significa oggi soffrire in un carcere? Alle celle anguste e luride, ai trattamenti spesso inumani e alla costante perdita di dignità? A un sovraffollamento che umilia tutti, detenuti e agenti penitenziari, e che solo quest’anno ha causato 60 suicidi dei primi e 6 dei secondi? Rendere decenti le condizioni dei reclusi è un traguardo di civiltà, molto distante da certe declamazioni di un riformismo retorico e salottiero. E nella politica italiana, spesso odorosa di muffa ideologica, non è un caso se su questo concretissimo tema sono in prima linea, insieme, Forza Italia e i radicali.
Il partito di Tajani parla di “comune sentire operativo” e lancia l’iniziativa Estate in carcere. Un titolo forte, che sembra intrecciare........