Il manifesto di Tony Blair sulla libertà come bussola del futuro, ma mezzo Occidente rema contro: politica sia lontana dai populismi
Tony Blair è tornato. Dopo oltre 15 anni dall’addio a Downing Street, l’ex ragazzo-prodigio sembra essersi scrollato di dosso la sabbia del deserto iracheno in cui a suo tempo si impantanò. Quindi presenta un libro, “On leadership”, ma soprattutto un nuovo manifesto di valori centrato sulla libertà. Restituisce fiducia ad un mondo occidentale sfibrato soprattutto perché ha smesso di credere in sé stesso. E non ha ben capito che dietro la leopardiana siepe dei sistemi liberali imperfetti, non ci sono interminati spazi, ma dittature, guerre di aggressione, repressione delle donne e delle idee.
Blair parla con Aldo Cazzullo con toni pacati. Non fa comizi, non più. Ma centra tutti i bersagli. Dice che anche se i cittadini dei paesi liberi sembrano dilaniati da conflitti mortali, in realtà sono uniti dal desiderio di mantenere la loro condizione di libertà. Ma se è la libertà la bussola di ogni futuro, perché mezzo Occidente sembra remare in senso contrario? Qui bastano due parole mirate per rendere il nostro dibattito politico uno stagno inquinato: “La vera responsabilità è nostra, della politica tradizionale. Ci sono questioni su cui entrambe le parti........
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