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Carini e Khelif, due umiliazioni allo specchio: le ragazze pugili lasciate sole dalla politica e da chi si sente Dio dietro una tastiera
Angela Carini, nel lasciare il ring, aveva un’espressione disperata. Non sentiva la sconfitta, sentiva l’ingiustizia. Lo stesso sgomento dell’algerina Imane Khelif. Dietro la maschera impassibile che copriva i suoi già duri lineamenti, c’era un’ombra di paura. Cosa accadrà, da domani? Nel mio paese, dove già solo compiere atti omosessuali è un reato. E in tutto il mondo, che ha visto in diretta questo duello senza scontro, questi tremendi 46 secondi in cui la nobile arte del pugilato sembrava un’esecuzione.
Ieri abbiamo assistito a due umiliazioni allo specchio. Alla negazione plateale e imperdonabile di due diritti. Quello dell’azzurra Carini a........
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